Mario Adinolfi da vomito: sostiene che non esisterebbe alcuna transfobia nel fratello che ha ammazzato la sorella perché fidanzata con un uomo trans

Mostrando la sua pochezza da opportunista che spera di poter fare soldi unicamente andandosene in giro a sbraitare in faccia alle sue figlie che babbo si sarebbe trombato le loto rispettive madri, il fondamentalista Mario Adinolfi sostiene che non esisterebbe alcuna transfobia nel fratello che ha ammazzato la sorella perché fidanzata con un uomo trans:


La tesi del fondamentalista è che si dovrebbe prendere per buona la teoria dell'assassino e che si dovrebbero pretendere le scuse della vittima, possibilmente raccontandosi che il movente non esisterebbe perché l'imputato lo nega. A dirlo, ovviamente, è quel tale che organizza blasfemi rosato che lo vedono pregare contro i gay mentre chiede che la Rai li licenzi, che i loro figli siano resi orfani e che le loro unioni siano ritenute di meno valore rispetto i suoi molteplici matrimoni celebrati nei casinò di Las Vegas.
Anche il solo fatto che Adinolfi sostenga che ci si dovrebbe "fare una ragione" davanti ad una storia d'amore sembra presupporre una sua condivisione dei pregiudizi che lui nega mentre inveisce contro la vittima pur di proporsi come difensore d'ufficio dell'odio omotransofobico.


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Maria Paola. Se lo speronamento non ci fosse stato come giura Adinolfi, perché è descritto nell'ordinanza di convalida dell'arresto?