Le associazioni al Papa: «Ci aiuti a combattare l'omotransfobia»

«Il sostegno del pontefice alla legge sulle unioni civili, per come raccontato nel documentario presentato alla Festa del cinema di Roma, è senza dubbio una gradita sorpresa». È quanto dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
«Sorprende infatti, dopo secoli di omofobia da parte della Chiesa, scoprire che un pontefice, seppur nelle retrovie, si sia battuto per una legge sulle unioni civili. Ci piace tuttavia ricordare che in Italia quella legge è giunta dopo anni di battaglie delle persone lgbti per il matrimonio egualitario e vogliamo puntualizzare, senza arroganza e con benevolenza, che sono state quelle battaglie innanzitutto ad aver prodotto quella vittoria. A quelle generazioni di pionieri questo Paese deve molto, e deve molto anche papa Francesco, perché la battaglia che ci racconta di aver combattuto arrivava in realtà da molto lontano. Il ritrovarsi una volta dalla stessa parte non dice molto sulla condivisione di una complessiva idea della società, del mondo, delle persone, del rispetto che è dovuto loro, alle loro scelte, alla loro libertà, alla loro autodeterminazione. Restiamo su molti fronti parecchio distanti. Tuttavia meno ostili e questa, visto il passato, è una notizia che porta sicuramente sollievo. Oggi la battaglia è quella contro omostranfobia e misoginia, pratiche “di stato” in molte parti del mondo. In Italia questa battaglia si traduce nell’impegno per l'approvazione di una legge efficace contro questi fenomeni. Chiediamo a gran voce di mettere un argine all'odio e quotidianamente affrontiamo la contrarietà militante di una buona parte della Chiesa. Speriamo allora di scoprire, nel tempo che abbiamo davanti, che l’influenza positiva del pontefice avrà ammorbidito certe preclusioni».

Anche l'associazione Gay Lib ha voluto commentare le parole del Pontefice per bocca di Enrico Oliari e Daniele Priori: «Il Papa favorevole alle unioni civili è una notizia rivoluzionaria per la dottrina della Chiesa. Siamo vicini e lieti per i numerosi gay e lesbiche credenti di fede cattolica presenti anche nella nostra associazione e ci auguriamo, in termini decisamente più laici, che un passaggio storico di tale portata aiuti finalmente anche i parlamentari e gli esponenti politici che si definiscono cattolici a prendere una posizione libera, onesta e in linea con le aperture del Pontefice verso la comunità lgbt, andando a sostenere iniziative legislative favorevoli all'integrazione sociale e alla tutela delle persone e delle coppie lgbt, primo fra tutti il ddl Zan contro l’omotransfobia e la misoginia».


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