L'odio degli adinolfiniani contro Gayburg


I membri del partito suprematista di Mario Adinolfi sembrano così accecati dalla loro ideologia da non riuscire più a comprendere le più semplici verità.
Su Gayburg non abbiamo mai attribuito alcuna affermazione a Sara Reho riguardo al caso del medico che dichiara di essere stato aggredito davanti all'ospedale di Monza dai fondamentalisti di Ora et labora, limitandoci ad osservare come lei abbia riportato una ricostruzione fornita da una adolfiniana che si era premurata di epurare i fatti dalla versione fornita dal medico. Invece è Prima Monza ad averla tirata in causa nello scrivere:


Basta scorrere i commenti dei loro lettori per comprendere che nessuno simpatizzi con gli estremisti che molestavano le donne davanti all'ospedale di Monza. Però, dinnanzi a chi è andato sulla sua pagina ad esprimere la sua opinione, la signora ha ritenuto di poter inveire istericamente contro di noi in quella che pare una sua ossessione verso chi difende i diritti di gay, donne e bambini:


Insomma: piove, colpa di Gayburg. Ed è così che la loro avversione per la verità e la loro rabbia contro chiunque osi opporsi alla loro ideologia pragmatista torna a manifestarsi in tutta la sua violenza. E dato che la signora Reho ci pensa sempre, perché non offre ai suoi seguaci anche quel video che sembra mettere seriamente in discussione la versione dei fatti che lei ha diffuso tra i suoi proseliti?

Da notare è anche come i seguaci di Celsi se ne stiano con la mascherina sotto al naso davanti ad un ospedale pubblico, ossia ad un luogo in cui si reca chi ha patologie e potrebbe morire a causa del loro menefreghismo verso le regole sanitarie a tutela della vita. E la situazione peggiora ancora nelle immagini pubblicate dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus:



Qui è direttamente Celsi, ossia un infermiere che opera presso la clinica Zucchi di Carate Brianza, a stare con la mascherina sotto al naso e senza distanziamenti sociali. C'è poi la tizia che brandisce il rosario che manco ha una mascherina. Tutto questo davanti ad un ospedale. Ma dov'è la polizia? Perché questa gente può cattarsi selfie mentre delinquono e non sono stati multati? È questa la tutela della salute pubblica della Lombardia leghista della Moratti?
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