Il partito di Adinolfi paragona elogia i genitori omofobi paragonandoli a Gesù in croce

È preoccupante osservare come il partito di Mario Adinolfi sostenga che la violenza sui minori sia una forma di «amore» e che un genitore debba poter impedire la felicità dei figli se risulteranno non conformi ai loro desideri.
Il figlio di Rob Hoogland ha dovuto chiedere aiuto ai servizi sociali e ha intentato una causa contro suo padre perché l'uomo voleva che lui si fingesse femmina dato che era nato con una vagina. Medici, amministratori scolastici e la Corte Suprema del Canada lo hanno ritenuto colpevole di abusi sul figlio, ma il segretario nazionale del partitino di Adinolfi inneggi all'uomo e lo elogia per la sua volontà nell'impedire l'autodeterminazione del figlio. Rasentando la blasfemia, arriva persino a paragonarlo a Gesù in Croce e a sostenere che il riconoscimento dell'identità di un minore sarebbe un «abuso» o che sarebbe il padre omofobo a sentirsi «inchiodato ad una croce» se si tutelerà il benessere di quel figlio che lui avrebbe voluto imprigionare in un corpo non suo:

Da brivido sono i commenti, ovviamente infarciti di menzogne dul ddl Zan quasi a voler sottolineare quale disinformazione regni tra i gruppi anti-gay:


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