Don Bianchi insulta la maestra che ha difeso la laicità della scuola

Davanti alla maestra che ha doverosamente fermato il prete prepotente che voleva obbligare i bambini a partecipare a rituali confessionali all'insaputa dei loro genitori, il parroco sovranista di Gatteo a Mate reagisce come sua abitudine: insultando e diffamando.

Con quale diritto uno stipendiato dal Miur, che peraltro gioca a fare il no-vax solo dopo essersi vaccinato, si permette di elargire giudizi e criticare l'operato di quella insegnante? Su che basi il signor don Mirco Bianchi la accusa di «non insegnare ai bambini»? Non è forse diffamazione questa?
E perché mai un prete dovrebbe dettare legge nelle scuole nonostante già si faccia già pagare dai cittadini i luoghi di culto di cui dispone liberamente?

Il tema in questione è la benedizione confessionale che un sacerdote pretendeva di imporre agli studenti di un istituto statale, alla faccia del principio di laicità dello stato:

Insieme a don Bianchi, protestano anche Lega e Fratelli d'Italia. Dicono che ai bambini veda imposto il loro presunto credo, forse temendo che Salvini rischierebbe di non poter più strumentalizzare la religione apprendendo rosari come salami. Ovviamente dicono anche che la religione sarebbe una "tradizione" e lamentano che con la "scusa di non urtare la sensibilità di persone che possono pensarla in maniera diversa, rischia di estraniarci non solo dai nostri valori, ma anche dalle nostre tradizioni".
Detto da gente che si dice urtata dai diritti altrui, c'è da mettersi le mani nei capelli.


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