Gli adinolfiniani ci spiegano che per loro la famiglia sarebbe «una minchiata»

Attilio Negrini è tornato a raccontare la che il suo venerato Putin avrebbe «negato che nelle scuole russe si propagandassero l'omosessualità e la pedofilia», presumibilmente in riferimento alle tristi e perverse leggi anti-gay volute dal presidente russo.
E se solo una persona in profonda malafede potrebbe inventarsi che una caratteristica naturale come l'omosessualità possa essere «propagandata», da vomito è il suo continuo tentativo di accomunare l'omosessualità alla pedofilia. Ancor più se il fondamentalista bresciano si ritrova a dover negare che i militari di leva cresciuti sotto il suo adorato Putin risultano impegnati nel sistematici stupri di bambine ucraine minorenni, probabilmente proprio perché educati all'odio sin da piccoli grazie alle leggi di istigazione alla discriminazione che lui oggi elogia con enfasi.
Ovviamente il suo fine è quello di inveire contro l'Ucraina e di sostenere che sarebbe «una minchiata» il fatto che i gay che combattono contro l'invasore russo vorrebbero poter tutelare i loro compagni in caso di decesso.

Se il benaltrismo è quasi una religione per ogni populista di estrema destra, immancabili sono gli insulti che il loro Adinolfi gli ha insegnato a vomitare contro tutti. Ed è indicativo che Negrini urli che per i seguaci di Adinolfi la famiglia sarebbe solo una «minchiata» da deridere. motivo per cui lui vorrebbe sfruttare morte e distruzioni per garantire che alle vittime della sua ossessione sia negato ogni diritto.


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