Provita Onlus elogia il parroco che maledice gay, divorziati e conviventi

Nel loro quotidiano post di incitamento alla discriminazione, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus invoca il totalitarismo di Jacopo Coghe contro chiunque promuova amore e tolleranza.
In particolare, oggi si dicono eccitato da un parroco che ha usato la sua chiesa per incitare all'intolleranza i fedeli, sostenendo che «Il divorzio, le convivenze, le unioni civili, le unioni fra persone dello stesso sesso e ogni forma di unione illegittima, sono un grave attentato all’istituzione della famiglia fondata sul matrimonio».
Ma al posto di pensare alle convivenze di Salvini con le sue giovani fidanzatine o ai molteplici matrimoni del loro Mario Adinolfi, l'attenzione di Provita Onlus si concentra sull'attacco di don Raffaele Feroleto, parroco di Cropani Marina, alle famiglie gay.
Il loro parroco sostiene anche che «la famiglia tradizionale costituita da un uomo e una donna che, davanti all’altare del Signore, celebrano il sacramento del matrimonio, nella nostra moderna e sviluppata società è in via di estinzione. Non più tardi di qualche anno fa, il cristiano considerava il matrimonio come uno dei pilastri essenziali per la edificazione di una vita pienamente realizzata e felice. I numeri ci dicono che negli ultimi decenni i matrimoni religiosi sono clamorosamente diminuiti e le rare famiglie che nascono sotto la benedizione di Dio, si dimostrano sempre più fragili, confuse, smarrite, del tutto impreparate a curare la crescita umana e spirituale di genitori e figli».

L'attacco del parroco era rivolto ad un attacco alla manifestazione "Cropani over the Rainbow", una iniziativa che ha l'obbiettivo di celebrare l'amore e discutere di diritti civili e discriminazioni. Ed è dicendosi arrabbiati perché l'associazione organizzatrice ha osato protestare davanti alle parole violente del parroco che l'organizzazione di estrema destra accusa di "totalitarismo" chi non ritiene che Dio vada bestemmiato per invitare odio e discriminazioni:

Se non si capisce cosa diamine dovrebbe c'entrare il ddl Zan, benché meno si capisce in che modo sarebbe stato "applicato". Infatti in democrazia è ancora legittimo poter esprimere critiche verso un parroco che offende il sentimento religioso di migliaia id italiani descrivendo Dio come un'entità omofoba che la penserebbe come Putin.
Se il parroco può esprimere le sue opinabili convinzioni, è altresì legittimo che altri possano difendere il cristianesimo dai suoi attacchi. Anche perché si potrebbe ritenere che siano parroci come quello a far svuotare le chiese, dato che descrivere Dio come un'entità malvagia non invoglia i veri cristiani a frequentare quei luoghi.


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