Il pastore Carollo invita i suoi a ritenere "nemici" i loro fratelli

Forse bisognerebbe informare il pastore evangelico Luigi Carollo che Gesù invitava ad amare il prossimo e a porgere l'altra guancia, non certamente a fare la guerra o ritenere che il fratello debba essere ritenuto un "nemico".
Se lo scorso gennaio invitava i suoi proseliti a procurarsi armi per seguirlo in guerra, questa volta si è presentato davanti ai suoi proseliti vestito da carabiniere e facendosi accompagnare dalle note di un inno militare. Sostiene di essersi arruolato in un esercito vincente, ovviamente partendo dal presupposto che Dio dovrebbe dargli ragione su ogni sua posizione e che gli altri dovrebbero seguirlo per improvvisarsi buttafuori del regno di Dio.

Con tutto il rispetto che si può nutrire verso i corpi militari, sinceramente pare difficile pensare che persone che uccidono altre persone per ordine di un superiore possano essere presentati come esempio di come dovrebbe essere vissuta una comunità cristiana. E non pare andare meglio col suo descrivere Dio come un guerrafondaio che vuole militari da mandare al macello per soddisfare la sua sete di conquista, manco stesse parlando di Putin.
E se l'evangelico sogna una jihad evangelica, è certo di non aver sbagliato religione?


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