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Per Gianni Alemanno l'omofobia è un'opinione

Mentre c'è chi si preoccupa per l'inarrestabile aumento di episodi omofobi in Italia (proprio nei giorni scorsi si sono verificati episodi a Roma e a Milano), c'è chi manifesta il proprio dissenso nei confronti di una possibile legge anti-omofobia pensata per arginare il problema. Uno di questi è Gianni Alemanno, sindaco di Roma.
Interpellato sulla possibilità di riesumare il DDL che punisce le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale (ritenuto incostituzionale lo scorso ottobre, ma tornato in discussione dopo i gravi fatti degli ultimi giorni) ha dichiarato: «Sono contrario ad una legge sull'omofobia dal punto di vista complessivo e che avrebbe inevitabilmente dei contenuti ideologici, mentre sono invece favorevole ad un’aggravante specifica per i reati di violenza».
Di gravità probabilmente maggiore, le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco all'Ansa: «Una legge che introduce il reato di opinione può essere problematica per molti aspetti e quindi è inaccettabile».
Immediata la reazione di associazioni e parti di opposizione. C'è chi chiede che il sindaco ci ripensi per dare finalmente un segnale concreto agli episodi di cieca violenza e c'è chi non risparmia osservazioni su quella strana associazione fra "opinione" ed "omofobia". Ad esempio il FGCI, l'organizzazione giovanile del Partito dei Comunisti Italiani, si chiede «Come fa il sindaco di Roma, Alemanno, a dire che una legge contro l'omofobia sarebbe ideologica e porterebbe contraddizioni culturali? Semmai è la sua posizione ad essere intrisa della peggiore ideologia, che non accetta fino in fondo l'omosessualità. Per convincersi Alemanno aspetta forse il morto?».


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