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Thailandia: l'Ikea è accusata di aver fornito un'immagine negativa e stereotipata delle trans

Mentre in Italia l'Ikea è stata duramente attaccata da Carlo Giovanardi per una sua pubblicità troppo gay-friendly, in Thailandia il colosso svedese è stato accusato di non aver manifestato sufficiente rispetto per le minoranze sessuali.
Sotto accusa è uno spot televisivo dal titolo "Luem Aeb" ("dimenticare di tener nascosto") che mostra un uomo che fa shopping insieme alla propria ragazza transessuale. Quest'ultima, però, rimane così eccitata alla vista di alcuni cuscini in saldo da dimenticarsi di mascherare il suo tono di voce, improvvisamente divenuto maschile.
«È una violazione dei diritti umani», «negativa e stereotipata» ha tuonato l'Associazione thailandese dei Transgender prima di inviare una lettera di protesta alla sede svedese dell'azienda. Secondo fonti anonime citate da Yahoo!, l'Ikea si sarebbe già messa in contatto con i loro rappresentati e starebbe provvedendo alla stesura di una lettera aperta di risposta.
In Thailandia i transessuali sono ampiamente accettate dalla società, anch se tutt'ora non vengano ufficialmente riconosciute come femminile dalle leggi del Paese. L'Ikea è presente nello stato asiatico dal novembre del 2011.

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