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Ecco cosa vedremmo se la storia della comunità lgbt russa fosse un film di Facebook

Per celebrare il suo decimo compleanno Facebook ha introdotto la possibilità di creare dei brevi filmati con cui rivivere i fatti più importanti condivisi negli anni all'interno del social network. Ed è così che qualcuno ha pensato di provare ad adottare quel modello anche alla storia dei diritti lgbt in Russia.
Nel video viene citata la decriminalizzazione dell'omosessualità del 1993, la sua eliminazione dall'elenco delle malattie mentali nel 1999 e l'equiparazione tra gay ed etero per l'età del sesso consensuale (avvenuta 2003). Ma è nel 2013 che l'introduzione di una normativa contro la cosiddetta «propaganda omosessuale» ha invertito quel trend, motivo per cui i filmati condivisi sui social network russi da quel momento in poi non hanno fanno altro che sottolineare un'escalation di violenza omofoba. Arresti, pestaggi, umiliazioni, torture ed uccisioni sono solo alcuni degli esempi racchiusi in immagine dall'indicibile violenza.
Da pelle d'oca sono anche i dati che mostrano come l'omofobia della popolazione sia cresciuta del 60% rispetto al 2002, non certo senza la complicità delle autorità politiche e religiose. Il tutto tanto di timore sul fatto che la fine delle Olimpiadi di Sochi possa spegnere i riflettori su una discriminazione che rimarrà una realtà quotidiana per tutta la comunità lgbt che vive nella terra degli zar.

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