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Il leader filorusso: «La Crimea non ha bisogno di gay»

«Siamo in Crimea, non abbiamo bisogno di queste persone». È quanto affermato da Sergei Aksyonov, capo di fatto della Repubblica di Crimea, parlando dei gay.
Alle agenzie stampa Interfax e Itar-Tass ha poi spiegato come intende gestire un'eventuale richiesta di incontro pubblico da parte della comunità lgbt crimea: «Le nostre forze di polizia e le forze di autodifesa reagiranno immediatamente ed in tre minuti si spiegherà loro che tipo di orientamento sessuale dovrebbero avere». Aksyonov ha anche sostenuto la necessità di educare i bambini «con con un atteggiamento positivo nei confronti della famiglia e dei valori tradizionali».
In occasione della crisi di Crimea, si è proclamato Primo Ministro ed ha firmato un trattato di annessione alla Federazione Russa. Tutti i suoi atti sono considerati illegali dal governo ucraino. Già lo scorso aprile il pride in programma nella città di Sebastopol venne vietato proprio in virtù delle leggi anti-gay approvate da Putin.


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