Amato sostiene che sia inammissibile vietare ai preti di poter incitare i fedeli a compiere atti illegali

Durante i suoi convegni elettorale, Gianfranco Amato è solito utilizzare le fotografie di un cadavere crocefisso, grondante di sangue, come strumento per suscitare reazioni forti nel pubblico. Esibendo crocefissi vistosi in oro appesi al suo collo, l'avvocato pare non avere remore nell'utilizzare quella vittima per la sua agenda politica, sostenendo che in nome dei cristiani uccidi in Siria che si debba sottomettere lo stato alla Chiesa.
In occasione del suo comizio elettorale svoltosi a Novara il 25 maggio 2016, il segretario del partito di Adinolfi se l'è presa con la Francia, dichiarando:

La Francia ha una legge massonica del 1095 sulla separazione dei poteri tra Stato e Chiesa. Sapere che cosa prevede l'articolo 32? Che se in un luogo di culto viene pronunciato un discorso o distribuito uno scritto che incita ad opporsi ad una legge dello Stato o un provvedimento dell'autorità pubblica, il ministro di culto responsabile soggiace ad una pena detentiva da tredici a tre anni.
Forse voi non lo sapete, ma in Francia i preti hanno bocche cucite sulle leggi sull'aborto, l'eutanasia, nozze gay. Si va in galera.

In realtà la notizia è abbastanza tendenziosa, dato che la Chiesa Cattolica è stata in prima fila nell'opporsi a qualunque riconoscimento dei diritti civili delle coppie gay. Il fatto che non si possa istigare a delinquere non è altro che un provvedimento a cui tutti i cittadini sono tenuti a rispettare e ciò che Amato chiede è che ai preti sia data la possibilità di delinquere solo perché si dicono cristiani, nascondendosi dietro al suo sostenere che l'istigazione a delinquere non è un'opinione. In pratica, stando alla sua teoria, un prete deve poter suggerire a qualcuno di uccidere qualcun altro senza risponderne dinnanzi alla legge (e chissà che non si sostenga lo stesso per gli atti di pedofilia commessi nelle sacrestie, dato che anche lì si è ancora all'interno di quelle chiese che lui vorrebbe rendere territorio estraneo al rispetto della legge).

Il suo discorso è poi passato a sostenere che in Italia i cristiani siano più perseguitati dei gay, lamentando che «di omofobia sentite parlare, di cristianofobia no». Il tutto per giungere a sostenere che l'esempio di violenza verso i cristiani sia dettata da chi dice che non vi sia differenza fra l'integralismo cattolico e quello islamico.
A dire dell'avvocato, qualunque critica all'integralismo cattolico è da ritenersi un «bombardamento anticristiano» che ha effetti pericolosi perché «non avete idea delle facce di schifo e di odio mi guardano perché io porto una croce al collo [...] Ma io porto questa croce al collo per denunciare questa deriva totalitaria, laicista pericolosissima che rischia di non dare alcuna rilevanza alla fede. Anzi, pretende che la fede sia nascosta nel privato». Buffi, è esattamente dove la propaganda di Amato pretende sia messa la sessualità delle persone che è solito perseguitare per i suoi fini politici.

In conclusione è giunto il solito invito al martirio, sostenendo che un cattolico debba essere pronto a rinunciare al lavoro o alla sua stessa vita per opporsi alle leggi che considera ingiuste, a partire da quella sulle unioni civili.


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