La Torre invita le Iene a Bologna per fargli conoscere le vite spezzate dalla loro disinformazione

È Cathy La Torre, tra i fondatori di Gay Lex e consigliera comunale a Bologna, ad aver pubblicato su Facebook una lettera aperta rivolta alla redazione delle iene dopo la disinformazione che hanno creato a danno dei cittadini attraverso una vergognosa collaborazione (a detta del leader integralista) con il partitino omofobo di Mario Adinolfi:

Se avete letto del presunto scandalo su Unar e Prostituzione, vi dico qualcosa che le iene hanno taciuto: il bando “incriminato” finanzia con un milione di euro decine di progetti volti alla lotta e al contrasto delle discriminazioni, basate sulla razza, sull’origine etnica, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere.
Fra gli aggiudicatari ci sono anche Croce Rossa Italiana, Cospe, Comunità di Sant’Egidio, Romini Onlus, A Buon Diritto, Uisp, Zero Violenza, Mondo Movimenti Laici, tutte realtà che hanno presentato progetti di altissimo valore sociale e la cui finalità è migliorare la vita di tutt@ noi combattendo le discriminazioni.
Nella sezione dedicata al contrasto all’omo-transfobia, il progetto arrivato primo è “Rise the difference”: il progetto pilota sulla nascita della prima casa in Italia (la seconda in Europa) per rifugiati e richiedenti asilo Trans.
Cosa avverrà se questo progetto non sarà più finanziato perché, dopo il servizio parziale e manipolatorio delle Iiene sembra che Unar regali soldi pubblici a saune e discoteche?
Accadrà che le vite di quelle persone, già in attesa per un posto nella casa accoglienza, rimarranno nel giogo della discriminazione, o peggio, della violenza. E la stessa cosa accadrà per tutte quelle persone che potevano beneficiare di azioni concrete e progetti che Unar negli anni ha finanziato e che con questo bando avrebbe dovuto finanziare.
Per questo motivo inviti le Iene a venire a Bologna a verificare le conseguenze del loro servizio e come noi avremmo speso quei soldi, in parte pubblici. Se si fregiano di fare informazione, venissero subito altrimenti avranno sulla coscienza il peso di quelle vite il cui destino è in parte appeso alla loro presunta pretesa di fare informazione.


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