Il pokerista Adinolfi pubblica un programma tragicomico: niente diritti ai gay, criminalizzazione degli spinelli, veto al porno e lotta al gioco d'azzardo

Mario Adinolfi ha pubblicato il "programma politico" del suo partito, un vero e proprio ricettacolo di slogan contro i gay e contro le loro famiglie. Sostenendo che lui sarà il difensore del «bene» in una fantomatica «battaglia tra il falso e il vero, il bene e il male, la cultura della vita e la cultura di morte», spergiura che i suoi divieti e le sue limitazioni alla libertà altrui siano un atto di bontà verso quei figli a cui non sarò permesso di poter scegliere e che avranno la fortuna di dover obbedire a lui perché «siamo in Repubblica parlamentare e le cattive leggi fanno costume, incidono nella vita dei nostri figli».
E continuando a raccontare che lui sarebbe "cattolico" anche se le sue idee e i suoi gesti appaiono come l'antitesi della predicazione di Gesù, è cercando di sfruttare il bigottismo religioso che spergiura pure «sia tornata l’ora di riunire tutti i credenti in un unico soggetto politico» che ovviamente indica in sé stesso, per un'Italia in cui sarà fatto divieto non essere credenti dato che lui ritiene che «la fede cristiana, oltre ad essere una scelta spirituale individuale è il fondamento della identità storica e culturale italiana ed europea».
Se le premesse non promettono nulla di buono, paiono a dir poco tragicomici alcuni dei punti programmatici in cui il suo partito indica le presunte priorità delle due famiglie Adinolfi:


Insomma, si potrà avere una casa solo se si sarà eterosessuali e sposati. Promette un contrasto al gioco d'azzardo anche se i suoi soldi sono stati guadagnati con il poker, così come devasterà numerosi posti di lavoro imponendo una chiusura festiva e notturna dei negozi (quindi il personale potrà starsene a casa, disoccupato, con la famiglia). Promette che la "libertà" di cura possa riguardare solo la possibilità di fare vaccini salva-vita ai figli, ma non di poter decidere per sé stessi e del proprio fine vita (in quel caso la "libertà" verrà abrogata e si subirà la sua imposizione). E tra la promessa di un veto a qualunque forma di contrasto all'omofobia, si procederà a sostenere che firmarsi uno spinello sia grave tanto quanto farsi di hashish.
In barba agli appelli del papa, promette che abbatterà gli stati migratori, sponsorizzerà nuovi centri di detenzione violenta in Libia e chiuderà qualunque centro possa fornire assistenza a chi ha una religione diversa dalla sua. E pretende pure di rifondare l'Unione Europea in una nuova formulazione in cui si dica che si è unii anche se ognuno deve poter fare ciò che vuole, soprattutto se si tratta di un qualche fondamentalista che  vuole negare i diritti umani a gay e migranti perché così potrà arricchirsi sulla loro pelle e tratte profitto dalla loro riduzione in schiavitù: i gay dovranno pagare uguali tasse a fronte di minori diritti in un attacco di stato alle loro famiglie e ai loro affetti.
Insomma, sarà Dio, patria e famiglia ma senza treni che arriveranno in orario.

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