Costanza Miriano sostiene che i diritti lgbt siano «un inganno» che Dio punirà con la «dannazione eterna»

I gay bruceranno all'Inferno perché non hanno rinunciato alla propria vita al fine di compiacere i pregiudizi di Mario Adinolfi. È quanto sostiene Costanza Miriano in un lungo articolo pubblicato sul suo blog di promozione integralista.
In quel processo di auto-martirizzazione che tanto piace ai fondamentalisti, anche la signora Miriano esordisce con un'autobiografia in cui giura che «tra i credenti ero incasellata tra i simpatici». E se pare curioso che una donna simile possa ritenersi credente mentre calpesta ogni singolo messaggio predicato da Gesù, si passa a sostenere che grazie alla Provvidenza «mi sono trovata coinvolta in incontri per spiegare la questione del gender nelle parrocchie della periferia romana». Nominata la truffa culturale che alla base della sua attività, si passa alla falsa testimonianza:

Ho scoperto, grazie a Mario Adinolfi, che Elton John si era comprato un figlio, che questo figlio aveva pianto per due anni gridando Voglio la mamma. Ho scoperto che anche un senatore italiano aveva fatto lo stesso, e che alcuni del PD volevano rendere legale la cosa in Italia. Ma in fondo l’obiettivo finale era cambiare dalla percezione comune dell’omosessualità, partendo, intelligentemente, dalla propaganda nelle scuole. Scrivendo di queste cose ho conosciuto tante persone che provano attrazione verso lo stesso sesso e ho cominciato a capire qualcosa del gigantesco inganno che nel frattempo aveva cominciato a dilagare anche nel nostro paese – ce lo chiede l’Europa – a ritmo esponenziale. Così senza neanche tanto sceglierlo, da quella raccolta di lettere alle amiche mi sono trovata nel bel mezzo dell’avventura del Family Day.

Se Elton John ha avuto un figlio al di là dei termini dispregiativi elargiti dalla sedicente credente, nessuno ha mai sostenuto che suo figlio abbia pianto per due anni chiedendo la mamma. Quello era solo il titolo del pessimo libro scritto da Adinolfi, nel quale peraltro c'erano virgolettati attribuiti al cantante che venivano troncate a metà frase per cambiarne il significato.
Casomai i fatti attribuiti ad Elton John sembrerebbero la trasposizione di un caso strumentalizzato sul giornale di Belpietro da Marco Guerra, responsabile dell'ufficio stampa di Filippo Savarese e della Manif pour tous in cui si ricamava dietrologia attorno a due padri che si domandavano perché la figlia chiedesse della mamma. Fossero andati oltre la strumentalizzazione, avrebbero scoperto che gli esperti hanno parlato di una normale emulazione dei suoi coetanei.

Dopo la menzogna, si passa al vanto di come alcune persone siano ormai esasperate dalla su propagandando d'odio, in quella sua auto-assoluzione basata sul raccontarsi che i gay soffrirebbero perché gay e che lei sia tanto brava a dire loro che bisognerebbe impedirgli di poter avere una famiglia, dignità negli affetti o anche solo una sessualità:

Di certo non odio le persone che provano attrazione verso lo stesso sesso, non odio neanche i militanti, neanche quelli che mi hanno onorata di qualche gigantesco vaffa di piazza, davvero (più che altro ne vado un po’ fiera). Odio invece l’inganno in cui vivono queste persone, odio la propaganda omosessualista – non chi la fa, che è vittima di quell’inganno – odio il fatto che quella propaganda tiene le persone che provano attrazione verso lo stesso sesso inchiodate al loro dolore. Mi addolora, infine, la pusillanimità di quei pastori che per apparire buoni sono proni alla propaganda del mondo. Mi fa arrabbiare, infine, la lobby omosessuale che dentro la Chiesa agisce mascherata dai sorrisi dei presunti buoni per diffondere l’errore, e con la finzione della bontà crocifigge le persone che provano attrazione verso lo stesso sesso alla loro croce, togliendo loro la possibilità di vivere diversamente. (Infatti un mio amico genio ha coniato il verbo “misericordiare”, che significa nel nostro lessico “dare una fregatura”).

Si arriva così al momento clou dell'attacco, ossia il suo sostenere che non è vero che Dio ami i suoi figli dato che Dio non si farebbe problemi a condannarli a morte qualora non siano conformi al volere della prima fondamentalista che dice di aver imparato l'omofobia da Mario Adinolfi. Lo fa citando il libro "Quando Dio non perdona" di padre Salvatore Maurizio Sessa.

Accusando gli altri di attribuire a Dio i propri pregiudizi (davvero!), la signora Miriano affrema:

In realtà più volte nel Nuovo Testamento viene presentata la possibilità della dannazione eterna, della perdita totale e irrimediabile di Dio. Solo che ogni volta che compare il problema di testi troppo duri essi vengono il più delle volte sistematicamente tagliati.
Noi applichiamo a Dio le nostre precomprensioni e i pregiudizi, ma dobbiamo essere disponibili a lasciarli andare, se vogliamo convertirci. Quando pensiamo a un Dio che accusa immaginiamo un tribunale in cui lui è il giudice, noi gli imputati. Invece Padre Sessa spiega come sia fondamentale la distinzione tra due modalità fondamentali con le quali nella Scrittura si parla del ristabilimento della giustizia in Israele, e quindi dell’agire giusto di Dio nei confronti del peccatore.

Ma nonostante il libro non parli di omosessualità, è nella sua ossessione omofoba che la signora Miriano pare non avere altri pensieri in testa al punto da pensare solo ed esclusivamente a come giustificare la sua omofobia:

Ecco, per portare la questione sul piano da cui sono partita (di cui però il libro NON si occupa), la Chiesa continua a dire che gli atti omosessuali sono contro la relazione con Dio non perché sia cattiva e poco misericordiosa, o omofoba come sostiene padre Martin, ma al contrario proprio perché ama i suoi figli, perché è maestra di umanità, e sa che non è questo il disegno di Dio sull’uomo, e Dio non si stanca di cercare ognuno di noi,e di accusarci, ognuno dei propri particolari peccati (mica solo gli altri, ovvio, ognuno ha i suoi), non perché sia sadico, ma perché è innamorato di noi e vuole stare in relazione con noi. C’è però la possibilità che noi gli diciamo di no. Non è tutto uguale, non è tutto indifferente, non è tutta una melassa. 

Peccato che la sua tesi si basi sul suo sostenere che i gay siano peccatori per definizione, anche se tale asserzione pare basarsi solo sui suoi pregiudizi attribuiti a Dio. Ed è sulla base della sua teoria che dovremmo pensare che la Chiesa abbia bruciato le donne che manifestavano un libero pensiero con l'accusa di stregoneria o che abbia ucciso i pellerossa perché buona e non perché vittima di pregiudizi che hanno portato a crimini contro l'umanità.


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