Il governo italiano conferma il suo pieno appoggio alla ridefinizione della famiglia voluta da Bannon e neofascisti


Toni Brandi si dice fieramente nazionalista e credente sovranista. Peccato che poi lui paghi le tasse all'estero con quella sua compagnia di trasporti filo-russa dotata di una tessera per studenti che può essere usata anche per ottenere sconti sulle prestazioni sessuali delle prostitute di Praga. Amico di Roberto Fiore, fa girare enormi quantitativi di denaro esentasse dato che in Italia opera solo attraverso molteplici "onlus" che parrebbero tutte legate a Forza Nuova.
Il fatto che il ministro Lorenzo Fontana abbia tentato di aggirare la legge pur concedergli l'uso del logo di Palazzo Chigi come stumento di promozione dei suoi affari è un fatto grave. Ed è grave che il leghista dica anche che lui se ne frega dell'opinione dei cittadini perché lui si sente legittimato a fare tutto ciò che vuole e lui esige che i suoi amichetti estremisti possano parlare a nome dello stato nel loro tramate la distruzione della famiglia.
Loro dicono di voler "difenderla" dal rischio di donne che non si sottomettano ai loro mariti o di figli che potrebbero essere gay anche se il leghista preferirebbe una prole interessata alla legalizzazione della prostituzione promessa da Salvini, ma tanto basta a comprendere che loro vogliono una famiglia chiusa, cristallizzata ed arroccata nel suo orticello. Una famiglia che possa essere docile alla dominazione. Una famiglia che non protesta se i leghisti patrocinano a loro nome i discorsi d'odio della pregiudicata Silvana De Mari o dell'indagato Pillon.

Dopo il teatrino dei patrocini, è solo dopo mesi in cui Brandi ha sventolato ed esposto il simbolo di Palazzo Chigi che ora Conte ha chiesto a Fontana di usare il simbolo del suo ministero. Un simbolo che si dicesse non esistesse (motivo per cui Fontana parlava a nome della Presidenza del Consiglio) ma che ora spunta magicamente dal cappello:


E che ci sia Palazzo Chigi o il simbolo della Repubblica, non cambia che Fontana parteciperà all'evento in veste di ministro (dunque a nome del governo) al congresso politico organizzato a Verona dall'ultra destra ortodossa. Il fine sarà quello di ridefinire la famiglia secondo il tornaconto del movimento primatista di Steve Bannon. Lo farà a spese di finanziatori che Brandi dice non possano essere rivelati perché «Gesù non vuole», ma i leghisti assicurano che ai cittadini non debba interessare a nome di chi stiano operando i loro padroni rappresentanti.


Salvini pare sapere bene che distruggere le famiglie, abolire ogni libertà personale ed incoraggiare paure irrazionali dopo essersi proposto come il "comandante" a cui bisognerà chiedere protezione è la strada verso un nuovo fascismo. E sta lavorando bene dato che già oggi può impunemente rubare, abolire vite umane, sequestrare persone, proporre diritti come se fossero concessioni e distribuire fucili senza che i leghisti smettano di acclamarlo come un messia chi li libererà dai neri in "difesa" della supremazia bianca.

E chi non è d'accordo? Chi non è d'accordo deve essere azzittito perché la Lega non tollera dissidenti. Il popolo deve ubbidire perché Salvini è proposto come il nuovo padre della patria e dunque, secondo il loro concetto di faniglia patriarcale, lui ha diritto a comandate e gli altri devono essere costretti ad ubbidire. Non c'è altra possibilità dato che quello è il modello unico proposto da Fontana e dalle regioni leghiste che patrocinano quello schifo.
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