Gianfranco Amato offre recensioni per promuovere le attività di chi contribuisce alla sua guerriglia contro i gay

Apprendiamo che i servizi offerti dalla setta di Gianfranco Amato c'è anche la scrittura di recensioni che permettano di ingannare gli algoritmi di Facebook al fine di promuovere i personaggi che collaborano alla sua promozione dell'omofobia.
È infatti dalla pagina di una delle numerose organizzazioni gestite dall'integralista che troviamo rilanciato l'appello del loro referente barese a seguito del comizio anti-gay che ha organizzato alla presenza di due parlamentari leghisti:


Se ora l'avvocato ha la pagina piena di commenti in cui i seguaci di Amato giurano che lui sarebbe un ottimo professionista perché odia i gay e "difende" la "vera" famiglia fatta da un maschio che copula una femmina secondo i precisi dettami imposti da Gandolfini, è sempre dalla sua pagina Facebook che il fondamentalista non si risparmia da post come questo:


Ed è proprio in riposta a quello scritto che l'assessore alle Pari Opportunità di Regione Puglia, Patrizia del Giudice, ha firmato un commento che pare incompatibile con la sua funzione pubblica:


Ovviamente la setta di Amato ha fatto quadrato attorno alla loro miliziana, sostenendo che i gay sarebbero dei nazisti perché osano esprimere dissenso versoi chi minaccia le loro vite e le loro famiglie al solo fine di raccontarsi che dall'eterosessualità deriverebbero privilegi civili, sociali ed economici. Raccontando una versione un po' alterata dei fatti, scrive:


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