In piena emergenza, l'Umbria leghista taglia gli stipendi a medici e infermieri

Qualcosa non quadra. mentre Matteo Salvini cerca costantemente di associare il suo nome ai «medici eroi» che combattono il Coronavirus, il leghista risultava il primo firmatario di un vergognoso emendamento che avrebbe regalato l'impunità ai ricchi dirigenti leghisti degli ospedali per far ricadere ogni responsabilità civile e penale sui lavoratori.
Non solo. In Umbria, il regalo della giunta leghista alla sanità è un taglio agli stipendi. Il partito dell'uomo che si beccava venti mila euro al mese per starsene in spiaggia tra le cubiste ha infatti deciso di sospensione le indennità di sub-intensiva per il rischio infettivo-biologico. In altre parole, i lavoratori dovranno farsi carico dei rischi legati al lavoro che gli viene chiesto di svolgere.

In una nota firmata da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl (rivolta all'azienda ospedaliera di Perugia e alla Regione) si legge: «Siamo in piena emergenza Covid, con decine di contagiati tra il personale sanitario e una grave carenza di Dpi e lavoratori che non vengono messi in quarantena; l’azienda ospedaliera di Perugia si prodiga a fare striscioni e a chiamare eroi medici e infermieri, salvo poi tagliare gli stipendi. Abbiamo lottato e continueremo a lottare contro questa vergogna».


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