Mario Adinolfi tira in ballo pure Guccini nelle sue incessanti polemiche contro i Maneskin

Sarà anche che Mario Adinolfi non sa più cosa inventasi pur di elemosinare visibilità, ma è raccapricciante assistere ad un estremista che si permette di tirare in ballo Guccini nelle sue sterili polemiche per auto-proclamarsi detentore del pensiero altrui.
Inveendo contro i Maneskin perché rispetteranno un regolamento che impone a tutti i partecipanti una durata massima ed inderogabile di tre minuti e un divieto a qualsivoglia parolaccia, è presumibilmente rosicando davanti al successo altrui che il presidente del partitino omofono che nessuno vota se ne esce scrivendo:


A rendere patetico il paragone è anche il confronto tra il testo di Guccini e un brano che non ha alcuna difficoltà a restare coerente anche senza parolacce. le modifiche sono infatti quasi irrilevanti: la frase "vi conviene toccarvi i coglioni" è diventato "vi conviene non fare più errori" e la "la gente non sa di che cazzo parla" è diventata un più neutro "Non sa di che cosa parla". Tutto qui. Inoltre uno dei due riff del passaggio verso la seconda strofa è stato eliminato per guadagnare circa quattro secondi.

Ovviamente il fondamentalista non parla di quando a Lucio Dalla venne chiesto di cambiare il testo di “Gesù Bambino” o quando la Rai censurò i Beatles per cambiare la frase "and no religion too" in "and religion too" al fine di accontentare il fondamentalismo organizzato. tace inoltre su come anche Guccini e i Nomadi hanno dovuto fare uscire canzoni col un testo "imposto" durante gli anni 70, come nella canzone "Per fare un uomo" dove la strofa "Per fare un uomo ci vogliono vent’anni, per fare un bimbo un attimo d’amor" fu modificata per prolungare l'attimo in "un’ora d’amore".


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