Fabio Tuiach perde in tribunale. Rispondere con insulti alle sue offese non è reato

Un giudice di Trieste ha archiviato una denuncia avanzata da Fabio Tuiach contro chi rispondeva ai suoi insulti. La sentenza riconosce che se una persona (per di più se rivestente una carica pubblica) insulta costantemente, pubblicamente e ripetutamente musulmani, donne, omosessuali e migranti, tali affermazioni, che giustamente vengono percepite dai lettori come particolarmente sgradevoli e fortemente offensive del personale e comune sentire, sono illecite. Ed è per tale motivo che chi ha reagito a queste offese con altre offese, non commette reato secondo il secondo comma dell’art. 599 del codice penale che testualmente recita: “Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dal’art. 595 c.p. (diffamazione), nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui”.

La richiesta di archiviazione formulata dal PM è stata accolta dal GIP.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Dopo aver picchiato un 70enne, l'ex consigliere leghista Tuiach picchia anche un ferramenta
Il pastore Carollo attacca il 25 aprile
Tuiach torna a irridere Dio per inneggiare al criminale Putin
Il camerata Tuiach elogia la docente che imponeva riti religosi in classe
Tuiach sul killer di Nashville: «Il solito deviato sessuale che con il culo non è riuscito a diventare mamma»
L'ex consigliere leghista Fabio Tuiach condannato a cinque mesi di reclusione per i suoi insulti a don Biancalani