È morto un cameraman linciato durante l’attacco omofobo al Tbilisi Pride

I fascisti che hanno minacciato gli organizzatori del Tbilisi Pride hanno anche ucciso un cameraman. È infatti morto, a soli 37 anni, Alexander Lashkarava. È uno dei cinquantatre reporter colpiti dalla furia omofoba di alcuni gruppi di estrema destra che lo scorso 5 luglio hanno organizzato raid punitivi contro gli organizzatori del Pride nel plauso di politici di destra e leader religiosi.
L’organizzazione Reporters sans Frontières chiede ora che venga fatta giustizia, denunciando come le autorità avrebbero assistito passivamente all’attacco.
Il caporedattore di Pirveli, Nodar Melandze, ha accusato il governo di aver incoraggiato le proteste e di aver partecipato attivamente tramite la spedizione di gruppi violenti che avevano come obiettivo proprio quello di colpire i giornalisti indipendenti. Il primo ministro Irakli Garibashvili aveva infatti affermato che la maggioranza dei giorgiani fosse contrario alla parata, sostenendo che l'evento rischiava di creare uno “scontro civile” al fine di accusare il leader dell'opposizione di organizzare il Pride nel tentativo di seminare disordini nel Paese. Da qui la sua necessità di ottenere quei disordini da poter mettere a frutto per farci soldi.


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