Il leghista Fontana benedice a nome della Camera la manifestazione no-choise di Pillon e Coghe

Già sponsor del congresso anti-gay di Verona organizzato dai russi in collaborazione con il leghista Pillon ei forzanovisti di Provita Onlus, è in veste di presidente della Camera che il leghista Lorenzo Fontana ha voluto esprimere la sua vicinanza ai no-choise che hanno manifestato a Roma per chiedere che le donne che desiderano interrompere una gravidanza siano sottoposte a torture psicologiche. La loro proposta è di importare le leggi di De Santis, incentivando l'obiezione di coscienza e costringendo le donne che abortiscono a sentire il cosiddetto "battito cardiaco" del feto

Praticamente citando cose a caso e facendosi campagna elettorale su chi vuole provare le donne dai loro diritti, il leghista scrive:

Già nel 2019 Fontana usò simboli istituzionali per sostenere le attività di Provita Onlus, piazzando il simbolo del suo ministero davanti a chi incoraggiava odio omofobico o diceva che il maschio russo ha bisogno di poter liberamente picchiare sua moglie senza che lo stato intervenga in difesa della donna.

la situazione non pare essere cambiata molto, dato che l'evento è stato organizzato dalle solite persone: il leghista Pillon, la candidata di Fratelli d'Italia Maria Rachele Ruiu che è tornata nel direttivo di Provita, l'immancabile Jacopo Coghe che vuole imporsi sul corpo delle donne e il resto della cricca:

Se Lorenzo Fontana può pensare ciò che vuole, opinabile è che sponsorizzi simili manifestazioni e simili ideologie divisive a nome della Presidenza della Camera.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Vannacci dovenat l'anti-meloni per la parrocchia frequentata da Fontana
Provita Onlus cerca di entrare nelle scuole col patrocinio leghista di Lorenzo Fontana
La curiosa teoria di Negrini sul divieto di critica verso chi piace alla Meloni
Quando il leghista Fontana si vantava del suo estremismo anti-gay
Lorenzo Fontana ai auto-attribuisce l'endorsement del Papa. Esulta Adinofli
I fan di Fontana inneggiano a Mussolini e inviano minacce di morte a Zan: «Latrina umana, diventa trans, sopprimiti»