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Il partito di Adinolfi: «L'omosessualità è una malattia che porta inevitabilmente a perversioni sessuali»

Mirko De Carli, in qualità di esponente nazionale del partito omofobo di Mario Adinolfi e di consigliere comunale a Riolo Terme, pare in cerca di visibilità. Evidentemente intenzionato a sfruttare un caso di cronaca per sostenere un inesistente correlazione tra omosessualità e pedofilia, il consigliere comunale di Riolo si è lanciato nel sostenere che l'omosessualità sarebbe una "malattia" e che lui sostiene che porterebbe "inevitabilmente e perversioni sessuali".
Si inventa persino che l'omosessualità sarebbe una "scelta" e che i gay deciderebbero di esserlo, cos'ì che gli omofobi si possano sentire legittimati a sostenere che sia lecito giudicare e odiare chi non condivide le pulsioni sessuali del consigliere che invoca femmine che sappiano stare in cucina e stirare per il maschio. Insomma, le solite stronzate che non difficilmente potrebbero essere definite con termini meno espliciti:

Premesso che il male non si augura a nessuno, nel caso di De Carli pare lecito augurarsi una condanna penale in tutti i casi che lo vedono indagato per truffa. Ed è altresì chiaro che la loro guerriglia per affossare il ddl Zan sia servita unicamente a garantirsi il diritto di incitare odio e dare falsa testimonianza a danno di interi gruppi sociali. Perché non è un'opinione dichiarare cose false che hanno loro scopo di accusare di "perversione" o "pedofilia" interi gruppi sociali.
E se Adinolfi non caccerà De Carli dal suo partito o se il pastore Luigi Carollo continuerà a organizzare quei fantomatici corsi di "politica cristiana" insieme a lui, ne saranno complici e come tali dovranno essere considerati.


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