Il relatore del WCF: «Salvini è un amico personale di Alexey Komov»

Alexey Komov è il faccendiere dell'oligarca russo Malofeev. Nei vertici dell'organizzazione che ha organizzato il convegno integralista di Verona (ovviamente patrocinato dalla Lega), è pagato per promuovere la Russia come la patria del cristianesimo che Dio avrebbe incaricato di «liberare l'Occidente dal nuovo totalitarismo liberale anti-cristiano della correttezza politica, dell'ideologia di genere, della censura dei mass media e del dogma neo-marxista».
E se un parlamentare di Putin che parla di libertà di stampa sembra una barzelletta, preoccupante è come quell'uomo paia fungere da anello di congiunzione tra i soldi russi e i partiti populisti di estrema destra che vogliono distruggere l'Unione Europea.
Secondo l'integralista Steve Turley, tra i relatori al convegno integralista di Verona, Matteo Salvini sarebbe un  «amico personale» di Komov. E forse questo è il motivo per cui Toni Brandi (presidente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus) si era scattato un selfie insieme al vicepremier leghista proprio mentre si trovava sopite del palazzo di Malofeev. Un fatto che ci porta a collocare Salvini all'interno di quel palazzo per curarsi di affari che non sono stati riportati dai giornali.
Se Turley sostiene che Salvini «abbia elettrizzato» il pubblico del Word Conference of Families di Verona, Komov ha definito il leghista come «il politico populista numero uno in Europa» e che lo reputa parte della «nuova ondate di politici che si spera possano ulteriormente innalzare e cambiare l'Europa, cambiare il mondo per essere un posto migliore». Un «posto migliore» per i fondamentalisti che si battono contro la libertà personale, ovviamente.
Komov e Malofeev hanno anche fondato "Tsargrad", una rete televisiva di destra che si ispira al modello di Fox News. Nella sua intervista con Turley, Komov ha spiegato che i russi vedono Mosca come la terza Roma; Costantinopoli era la seconda, prima della sua caduta sotto il dominio musulmano e Tsargrad era il suo nome slavo. Malofeev ha anche immaginato che Putin possa essere incoronato come un nuovo zar.


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