Mario Adinolfi fa vittimismo e sostiene che gli altri non debbano potergli dire ciò che lui dice agli altri

Ancora una volta Mario Adinolfi è ricorso al suo proverbiale vittimismo pur di ottenere visibilità, tirandosi in ballo in argomento che non lo riguardano al solo fine di cercare visibilità dopo il suo ennesimo fallimento politico.
Infarcendo il messaggio di parolacce in una totale noncuranza di come dei minorenni potrebbero subire quel linguaggio da violento che sopperisce alla mancanza di idee con la volgarità quasi come se la cafonaggine portasse ad avere ragione, è suoi social che scrive:


Se non ci capisce perché il fondamentalista sia pronto a sminuire un tema così serio solo per protagonismo, non si capisce neppure da quale fonte avrebbe attribuito quelle dichiarazioni che attribuisce alla Murgia. Pare infatti impossibile trovare virgolettati in cui la Murgia avrebbe definito Adinolfi come «un omofobo porco schifoso» in merito alle sue violente posizioni contro le famiglie altrui e contro quei bambini che lui chiede siano provati dalle tutele giuridiche di cui godono le sue figlie solo perché lui fattura sull'odio che dispensa verso i loro genitori, ma pare molto facile trovare tracce in cui mario Adinolfi ricorre al bodyshaming per insultare e denigrare le opinioni di persone che osano promuovere tolleranza e amore contro i suoi interessi economici:


Insulti fisici venivano dispensati anche contro la Cirinnà:


...contro Ricky Martin:


e contro la moglie di Macron, alla quale dava della vecchia di copertura:


Se pare evidente Adinolfi piace auto-proclamarsi "vittima", tale definizione non pare attribuibile ad un carnefice che ha fatto dell'offesa, dell'insulto e della denigrazione il suo business. E pare ancor più evidente che questa poolemica gratuita sia solo il solito disperato tentativo di Adinolfi per elemosinare spazio sulle pagine dei giornali vicini a Lega e Fratelli d'Italia.


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