Il partito di Adolfi si unisce a Zaira Bartucca nel sostenere la minaccia di denuncia di Tripodi


Passi che loro sono quelli che cercano consensi sul vittimismo e piagnucolano che loro si sentirebbero discriminati perché non possono discriminare. Eppure i vari esponenti dell'integralismo organizzato stanno spalleggiando la minaccia di denuncia che è stata avanzata dal "gay di destra" che viene citato nei comunicati stampa di Provita Onlus al fine di sostenere che i gay sarebbero scesi in piazza con loro contro il ddl per il contrasto all'omofobia.
Se il signor Ferdinanto Tripodi sostiene di averci denunciato perché offeso da asserzioni che in realtà non abbiamo mai scritto (ci spiace per lui, ma noi non abbiamo mai detto o affermato che lui sarebbe "neonazista" come lui ci accusa di aver fatto), ha anche raccontato di essersi sentito offeso dalle nostre opinioni e dal nostro interrogarci sul perché sia passato dal chiedere insistentemente una legge contro l'omofobia allo scattarsi scattarsi selfie insieme a Giorgia Meloni e a Francesca Totolo, peraltro dopo aver trascorso anni a sostenere che l'omofobia non potesse essere ritenuta "opinione" e dopo aver espresso pareri molti duri contro la presenza al Family Day di Forza Nuova.

A dimostrazione di come la nostra domanda non fosse campata in aria, quest'oggi Tripodi ha ritenuto di dover dare spiegazioni ai suoi seguaci perché le sue parole siano in contraddizione con le sue posizioni pubbliche del passato:


A quanto pare, avergli posto quella domanda ci sarebbe costato una denuncia nonostante lui dica di stare con la Meloni perché vorrebbe "difendere la libertà di opinione" degli omofobi. Ed è per incoraggiare quell'azione legale contro la nostra opinione che abbiamo visto scendere in campo anche la solita Zaira Barticca, la quale viene rilanciata da tripodi mentre sul suo profilo ci accusa pubblicamente di essere "pedo supporter" e rilancia le sue fake-news riguardo ai nostro autori. Abbiamo visto che ad incoraggiare Tripodi ci sono i "like" del partito di Mario Adinolfi e di Maria Rachele Ruiu a rappresentanza del direttivo dell'organizzazione di Massimo gandolfini. Ed ancora, è sempre Tripodi a rilanciare anche il messaggio di un esponente del partito di Mario Adfinolfi che ci accusa di affermazioni che non abbiamo mai scritto, quasi si fosse davanti al tentativo di recare offesa all'altrui reputazione:


Nella fattispecie, il signor Massimiliano Esposito ha tirato fuori la bufala che nel 2018 lo portò ad ottenere visibilità su alcuni giornali locali, sostenendo che lui sarebbe stato «minacciato» perché voleva impedire la partecipazione di un gay a "Ballando con le stelle" sostenendo fosse necessario «boicottare il programma perché ritenevamo innaturale il ballo tra i due maschi all'interno del programma». Il problema è che in nessun articolo o in nessun commento da noi moderato sia mai stato scritto ciò di cui lui ci accusa, al punto che si è poi scoperto lui stesse parlando di una frase apparsa su Facebook come commento al nostro articolo. Inutile a dirsi, riteneteci responsabili di quello che altri scrivono come commento ai nostri articoli è un po' surreale, soprattutto quando ad accusarci è un adinolfiniano che non pareva pensarla allo stesso modo quando sulla pagina di Mario Adinolfi alcuni suoi seguaci proponevano di organizzare un attentato terroristico per ucciderci.
Chissà se Tripodi ha verificato quell'asserzione prima di rilanciarla sul suo profilo o se rilancia indistintamente qualunque cosa miri a creare discredito contro di noi, magari sostenendo pure chi dice che i gay non devono poter lavorare in televisione perché la loro vista corromperebbe i bambini.

Dal suo profilo, Tripodi rivendica di averci bloccato per impedirci ogni replica e torna a raccontare noi gli avremmo mancato rispetto perché osiamo contestare il suo sostenere che una fotografia decontestualizzata presa ad un pride estero non sia una "prova scientifica" che gli darebbe ragione nel suo sostenere che due gay non devono poter crescere figli in quanto da lui ritenuti «osceni pagliacci». In quel suo avanzare costanti pretese, ci avanza anche la richiesta di un'intervista:


Dato che il signor Trtipodi non ci permette di potergli rispondere, confermiamo qui che noi non abbiamo alcun problema a pubblicare una sua eventuale replica, esattamente come abbiamo già fatto con altri personaggi che hanno pareri molto diversi dai nostri. Ci scriva pure una mail all'indirizzo indicato a questa pagina.

Nel mentre, la sua Zaira Bartucca pare mostrarci il "rispetto" che hanno i populisti nell'attaccarsi al messaggio di Tripodi per insultarci sulla base delle fake news che si è inventata contro di noi, ribadendo che lei smentirà le bufale che si è inventata contro di noi solo se noi le forniremo dati personali che i carabinieri ci ha assicurato non le siano dovuti.


Ed ancora, ci racconta di come i populisti sostengono che la violenza contro i gay vada condannata solo es esclusivamente se prima si compiacono le loro pretese sulla base loro propaganda, magari sostenendo che un tizio che ha cercato di dar fuoco alla sua macchina per distruggere la carta d'identità che gli era stata chiesta dai carabinieri durante il lockdown o il prete che si era rinchiuso in canonica dopo aver organizzato pranzi in piazza durante la pandemia non andassero aiutati sul piano psichiatrico:


Secondo la loro retorica, diffondere la pandemia sarebbe "opinione" e le opinioni andrebbero denunciare. O, almeno, è quanto si evince dai loro messaggi.
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