Adinolfi strizza l'occhio alla piazza fascista di Roma

È surreale come Mario Adinolfi riporti qualunque tema al parlare ossessivamente sempre e solo di sé stesso. Ed è persino davanti ai teppisti portati in piazza da Forza Nuova che lui parla di come Roberto Fiore lo abbia denunciato. Un bello stratagemma per non condannare il fascismo e continuare a strizzare l'occhio a quei camerati che lo hanno invitato ai loro festini in onore di Hitler.
Con giri di parole imbarazzanti, Adinolfi pare voler sostenere che saremmo in un nuovo fascimo e che il suo dissenso dai diritti umani, dai diritti delle donne, dai diritti dei gay e dai diritti dei bmbini sarebbe una resistenza "partigiana" applaudita da chi inneggia al Terzo Reich:

Poi, poco dopo, inizia a spiegare che lui vuole impedire i voti popolari, vuole fermare i referendum nel timore che gli italiani possano prendere decisioni a lui sgradite e ribadisce che lui esige che il neofascista che picchia un ragazzino gay per strada sia dispensato da ogni aggravante. Il tutto, piazzandoci pure una bella pubblicità di quegli "albi" con cui cerca di fatturare sulla pelle di famiglie, bambini e malati:

Quindi ci faccia capire, giura sulle sue figlie che la libertà sarebbe "fascismo" e che le sue pretesi liberticide siano un dono da offrire a chi si fa manovrare dai suoi amici neofascisti, ossia la stessa gente che ha fondato quella Provita Onlus in cui lui ha mosso i suoi primi passi da aspirante promotore di odio omofobico?


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