ProVita gira le carte con la sua campagna per la promozione di Putin


Com'è normale che sia, nessuno parla di un qualcosa che non è ancora stato inventato. Se prendiamo come esempio l'iPhone, i dati di Google ci mostrano come nessuno abbia cercato qual termine prima del 2007 e solo dopo il suo annuncio ne sia seguito un normale di ricerche. Curiosamente la stessa curva viene registrata anche nei confronti di alcuni termini che oggi sono sulla bocca degli omofobi: sino al 2009 nessuno aveva la più pallida idea di cosa fosse la fantomatica «propaganda gay» ideata dalla Russia. Anzi, i dati mostrano chiaramente come la legge di San Pietroburgo sia stata approvata quasi nel totale disinteresse, con un'attenzione mediatica giunta solo in occasione della multa inflitta a Lady Gaga e delle Olimpiadi di Sochi (nel grafico rispettivamente i due picchi visualizzati).
Ancor più giovane è la fantomatica «ideologia gender», nata dal nulla nel 2013 e diffusasi alla fine di quell'anno. Stando ai dati circoscritti alla sola Italia, nessuno pare sapesse l'esistenza di quell'espressione sino al marzo del 2014 (in concomitanza con le prime manifestazioni dei movimenti anti-gay) ed il picco maggiore di interesse si sta riscontrando proprio ora (dove nei primi dieci giorni di marzo si è già doppiato il volume di ricerche effettuate in tutto febbraio).

Tutto questo discorso porta ad un'unica conclusione: si è di fronte ad un'invenzione, un'invenzione voluta dai russi su spinta delle destre fondamentaliste statunitensi (che fra il 1992 e il 1997 hanno investito ingenti somme per lanciare una campagna "moralizzatrice" nelle terre dell'ex Unione Sovietica). Pensare che a Puntin possa essere interessati ai rapporti sessuali dei propri cittadini appare semplicemente folle: un uomo che ha lavorato nel Kgb e che ha regalato un lettone a Berlusconi per i suoi incontri con le escort non appare certo una persona ossessionata dalla morale. Più plausibile è che si sia soppesato come una simile crociata potesse ottenere l'appoggio incondizionato di cattolici ed ortodossi (da sempre poco favorevole ai cambiamenti sociali) e delle estreme destre (notoriamente ossessionate dall'intolleranza). Ciò spiegherebbe anche perché si sia andati con i piedi di piombo, dapprima attraverso una legge regionale e poi con una legge nazionale approvata solo una volta valutate le reazioni.
L'immediata conseguenza è che migliaia di cattolici stanno lavorando gratuitamente per diffondere la paura di un'ideologia inventata a tavolino, così come le destre stanno conducendo campagne pro-Russia ed anti-europee. In quest'ultimo casi si è molto parlato anche del flusso di rubli elargiti da Putin: si va dai 9 milioni di euro finiti nelle casse del Front National francese o ai finanziamenti inviati dal governo siriano a Casa Pound (che non mancò di manifestare solidarietà nel bel mezzo della guerra civile e dello scontro sull'uso delle armi chimiche da parte del regime). Il Front aveva partecipato con la Lega (il cui segretario da tempo si produce in continui elogi a Putin) e Casa Pound al Forum nazionale russo organizzato dagli ultranazionalisti di Rodina.

Lo scorso settembre il Cremlino ha ospitato il World Congress of Families, un'evento volto a studiare strategie anti-gay con l'aiuto di esperti di geopolitica. A quel tavolo sedeva anche l'associazione ProVita, ormai ossessionata dalla sua battaglia contro i diritti gay e nel dipingere il presidente russo come la massima espressione del cristianesimo. Forse non a caso il suo recente spot omofobo conteneva proprio alcuni pezzi di filmati tratti proprio dai documentari propagandistici omofobi prodotti da Putin.
L'associazione ProVita risulta anche fra i promotori del convegno "Russia ed Europa, la sfida del Terzo Millennio", tenutosi circa un anno fa a Rovereto. Parlando della Russia di Vladimir Putin, il manifesto sosteneva che «in un contesto culturale globale dove si gioca al ribasso, all'autodistruzione programmata, c'è chi prova ad ergersi sopra tutta la polvere e le macerie [...] Proprio per questo motivo siamo persuasi della necessità di far conoscere il più possibile la battaglia di civiltà che parte da Mosca, anche in Italia». In altre parole, Putin viene dipinto come l'uomo adatto a ricoprire il ruolo di nuovo duce d'Europa.
Come relatori del convegno, interamente organizzato a senso unico, figuravano i nomi di Alexey Komov (ambasciatore del Congresso Mondiale delle Famiglie all'ONU impegnato nella «difesa» della famiglia tradizionale), Lorenzo Fontana (europarlamentare e capo delegazione del movimento Lega Nord al parlamento europeo e tra i fautori di un accordo politico tra il movimento leghista ed altre forze euro-scettiche) e il professor Paolo Taufer (esperto di geopolitica ed autore di numerosi articoli che riguardano il ruolo della Russia nello scacchiere mondiale).

Tra gli altri promotori dell'incontro c'era anche l'associazione culturale La Torre (il cui slogan «sempre dalla parte della vita, mai contro natura» lascia facilmente intuire l'indole omofoba). Basta dare uno sguardo al loro sito per rendersi conto di essere dinnanzi all'ennesima realtà catto-fascista che pubblica spazzatura intitolata «Allarme omofobia e educazione sessuale: un unico progetto contro la famiglia» o «Omosessualità: la condanna dei padri e dei dottori della Chiesa». Più interessante, però, è la pagina dedicata alle collaborazioni che, oltre ai soliti nomi di ProVita o dei Giuristi per la vita, elenca una lunga lista di gruppi e consolati legati alla Russia di Putin.
Lo scorso 6 novembre l'associazione ha ottenuto il patrocinio del Governo di Mosca e del Consolato onorario russo Bolzano per l'organizzazione di un convegno intitolato "Ucraina, cavallo di Troia a stelle e strisce" a cui ha preso parte, ancora una volta, anche lo studioso di geopolitica Paolo Taufer. Poi, un'altra volta in collaborazione con ProVita, il 29 gennaio è stata la volta del convegno filo-russo "Vita e Famiglia: crisi dell'Occidente e rinascita dell'Oriente?".
7 commenti