Mauro Coruzzi a Belpietro: «Io dico no alla stepchild adoption»

«I gay ovunque sono il nuovo conformismo». Così Mauro Coruzzi, in arte Platinette, è tornato a vomitare omofobia dalle pagine del quotidiano di Maurizio Belpietro.
Ricorrendo ad un misto di vittimismo e di odio verso le famiglie, ha dichiarato pure: «Se dissenti sul gay pride sei tagliato fuori. La legge sull'omofobia è merito di Alessandra Mussolini e Mara Carfagna, non di Vladimir Luxuria che ha usato il Parlamento per rifarsi le tette. L'utero in affitto è uno sfruttamento orribile e dico no alla stepchild adoption».

Se pare ininfluente il fatto che lui voglia togliere protezioni giuridiche ai bambini sgraditi all'estrema destra, surreale è con quale ferocia si accanisca contro i genitori gay attraverso generalizzazioni che dimostrano come la sua opinabile opinione si basi su una becera ripetizione della propaganda integralista. E non meno grave è come sostenga che il suo volersi ritenere estraneo agli schemi dovrebbe legittimarlo ad impedire agli di poter avere una famiglia o dei figli dato che lui ha scelto di non averne (e di scelta si parla dato che ha fatto abortire suo figlio).
E se davvero i Pride non servono a nulla, cos'ha fatto lui per la comunità oltre ad insultarla e sbeffeggiarla nelle interviste che continua a rilasciare ai giornali di estrema destra? Davvero non si rende conto che il suo voler farsi deridere dagli eterosessuali non porterà certo a quella accettazione che deve essere garantita alle nuove generazioni? O magari è solo invidioso delle prime serate che Salvini ha assegnato alla sovranista Cuccarini e che spera di poter ottenere anche lui se servirà fedelmente gli ideologi leghisti...


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