Secondo la Ruoi, sarebbe colpa delle donne se le donne subiscono violenza

Come tutti gli altri esponenti della lobby integralista, anche Riccardo Cascioli è al lavoro per garantire che ai ragazzi delle scuole italiane venga negata una sana educazione all'affettività. E dato che l'omofobia resta una sua fissa, cerca di spaventare i suoi lettori pubblicando questa oscena copertina:

Insomma, il barbuto direttore del giornaletto ciellino si lancia nella sua solita irrisione dell'identità di genere. Il che pare falsa testimonianza, dato che la suora di Porro assicurava che i corsi a cui lui si oppone erano rivolti unicamente a studenti eterosessuali.

Nel sommario del suo giornaletto, Cascioli scrive:

A questo proposito, il giurista Pietro Dubolino – Presidente di sezione a riposo della Corte di cassazione – denuncia con un suo articolo come l’«educazione ai sentimenti» rischi, nei fatti, di tradursi proprio in una demonizzazione del soggetto maschio, cosa del tutto inutile a fini realmente educativi. A seguire, Giuliano Guzzo, caporedattore del Timone e sociologo, e Renzo Puccetti, medico e bioeticista, passano in esame oltre 40 anni di letteratura scientifica sull’argomento, mettendo in luce come le lezioni scolastiche tanto care ai progressisti sono inutili o addirittura pericolose, nel senso che non solo non raggiungono alcuno scopo ma rischiano proprio di fare danni.

Insomma, su ogni tema Guzzo e Puccetti dicono che l'educazione è dannosa e che il maschio verrebbe "demonizzato" se non verrà spronato a comportarsi come un unno. Ed infatti, è per non farsi mancare nulla che Cascioli nega il patriarcato e si affida alle parole della tizia di Provita Onlus che andava per scuole ad invitare i ragazzi a praticare sesso non protetto:

Infine, il Primo Piano si conclude con una interessante intervista di Matteo Carnieletto a Mariolina Ceriotti Migliarese, medico neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, la quale evidenzia come il vero patriarcato sta non nel dominio ma nell’eclissi di una figura spesso contestata dalla cultura dominante: quella del padre. In chiusura vera e propria di questo lungo approfondimento, l’attivista pro family Maria Rachele Ruiu firma una profonda riflessione sull’esperienza del pudore, che dovrebbe essere riscoperta delle donne e non solo, e che potrebbe, questa sì, costituire la premessa ad una serie prevenzione a certe forme di violenza.

Insomma, secondo la Ruoi sarebbe colpa delle donne se le donne subiscono violenza. Evidente te la pensa come Giambruno e come quelli che dicono che le donne che indossano la minigonna se la sono cercata.


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