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Non solo WCF. A Trento si patrocina il comizio anti-gay con gli amici di Granfranco Amato e Toni Brandi

Se la città di Verona sarà infangata dal convegno integralista patrocinato dal ministero, provincia, comune e regione in cui tre ministri leghisti sponsorizzeranno il sostenere che la "vera famiglia" è quello in cui l'uomo domina e la donna se ne sta a casa a servirlo e ad occuparsi dei suoi figli (possibilmente senza avere la pretesa di essere considerata valida quasi quanto un maschio), in Trentino le cose non paiono andare meglio con l'organizzazione di un altro evento a senso unico basato sulla promozione del terrorismo «gender».
La Provincia Autonoma di Trento si è fatta promotrice di un comizio dal titolo "Donne e Uomini, solo stereotipi di genere o bellezza della differenza?", al quale sono stati invitate esclusivamente figure legate al mondo dell'omofobia organizzata. Il loro compito è quello di convincere la popolazione che l'assessora Segnana abbia fatto bene a vietare i «corsi all'educazione di genere» nelle scuole medie e superiori trentine con la motivazione che «si ritiene necessario verificare la piena coerenza dei contenuti educativi dei percorsi con le aspettative delle famiglie rispetto ai valori che la nuova giunta intende perseguire».
Ovviamente i corsi sgraditi al centrodestra erano le solite lezioni sulle pari opportunità e sulla prevenzione alla violenza di genere e al bullismo, ma dato che una giunta non può dichiararsi pubblicamente favorevole al sessimo e alla violenza contro i gay, ecco che arriva il fantasma «gender» a togliere la castagne dal fuoco. Il tutto in modo alquanto subdolo, dato che il manifesto si presenta molto anonimo:


I relatori invitati dalla Provincia sono Emiliano Lambiase, Maristella Paiar e Maria Cristina del Poggetto. Vediamo chi sono:

Date le premesse, pare evidente che quello sia un comizio e non certo un dibattito. Ed una Provincia che patrocina quel comizio è una istituzione che vuole imporre una precisa ideologia ai cittadini.


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