Io, Caligola

Italia, 1979 |
Regia:
Tinto Brass, Bob Guccione (non accreditato) e Giancarlo Lui (non accreditato)
Cast:
Malcolm McDowell (Caligola), Teresa Ann Savoy (Drusilla), Guido Mannari (Macro), John Gielgud (Nerva), Peter O'Toole (Tiberio), Giancarlo Badessi (Claudio), Bruno Brive (Gemello), Adriana Asti (Ennia), Leopoldo Trieste (Charicle), Paolo Bonacelli (Cassio Cherea), John Steiner (Longino), Mirella Dangelo (Livia), Helen Mirren (Cesonia), Osiride Pevarello (Gigante), Donato Placido (Proculo), Anneka Di Lorenzo (Messalina), Lori Wagner (Agrippina), Gerardo Amato (Soldato romano - non accreditato), Pino Ammendola (Soldato romano - non accreditato), Eolo Capritti (Il boia - non accreditato), Maria Cumani Quasimodo (Sacerdotessa di Iside - non accreditata), Giuseppe Maffioli (Maestro di Cerimonie - non accreditato)
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Genere:
Storico, drammatico, erotico

Caligola, successivamente redistribuito con il titolo Io, Caligola, è un film storico pornografico del 1979 diretto da Tinto Brass, con scene di nudo e sessualità riprese da Giancarlo Lui e dall'editore di Penthouse Bob Guccione, che ne fu il produttore.
Il film, pur non essendo a tematica specificatamanete gay, presenta diverse situazioni e personaggi gay come la scena in cui Caligola stupra la coppia di giovani sposi, il comandante della guardia imperiale che dichiara di amare i propri soldati o l’ambiguita del consigliere Longino o dello zio Claudio.
Il film è famoso per essere uno dei più malfamati film cult mai realizzati e rimane vietato in diversi paesi.

Trama

Gaio Cesare, meglio noto come Caligola è il giovane erede di suo prozio, il paranoico imperatore Tiberio. Macro, il tribuno della Guardia pretoriana, si presenta a Caligola, informandolo che Tiberio vuole che si rechi a Capri, dove l'imperatore vive con il suo amico Nerva, un parente semplicione Claudio, e suo nipote Gemello. Arrivato a Capri, vede che Tiberio è impazzito e sfregiato dalle malattie veneree, e inoltre disilluso della politica, dichiarando che assunse il potere solo per salvarsi e che è meglio essere temuto che amato. L'imperatore si diverte a nuotare insieme a fanciulli nudi e assistere a spettacoli sessuali con bambini e persone deformi. La tensione tra prozio e nipote aumenta quando Tiberio tenta di avvelenare Caligola di fronte a Gemello. Nerva, inorridito dal despotismo di Tiberio, si apre le vene, e Macro uccide il vecchio imperatore sotto gli occhi di Gemello.
Dopo il funerale di Tiberio, Caligola viene proclamato imperatore, con sua sorella e segreta amante Drusilla dichiarata suo pari. Temendo l'influenza di Macro, Caligola minaccia Gemello a testimoniare contro di lui per il suo ruolo nella morte di Tiberio. Dopo che Macro viene decapitato in un ludo sanguinario, Caligola sceglie come assistente personale Longino, un ex funzionario del regime precedente, e la carica vacante di Macro viene assunta da Cassio Cherea.
Drusilla tenta di trovare una moglie per suo fratello fra le sacerdotesse di Iside, una dea che lei e Caligola venerano in segreto. Caligola sceglie come sposa Cesonia, una cortigiana nota per la sua promiscuità. Nel frattempo, il comportamento di Caligola comincia a peggiorare, stuprando degli sposi durante le loro nozze e facendo giustiziare Gemello per pura paranoia. Quando gli viene annunciato che Cesonia è incinta, Caligola soffre d'una febbre debilitante. Una volta recuperato Caligola, Cesonia partorisce una figlia, Giulia Drusilla. Durante le festività, Drusilla soffre d'un attacco della stessa febbre che colpì Caligola. Malgrado le sue preghiere a Iside, Drusilla cede alla malattia, e Caligola soffre d'un collasso nervoso, correndo per il palazzo e violando le statue di Iside.
In preda alla depressione, Caligola gira per le strade di Roma travestito da plebeo. Si infuria quando assiste a uno spettacolo teatrale che prende in giro la sua relazione incestuosa con sua sorella. Dopo un breve soggiorno in prigione, Caligola si dichiara un dio, e decide di progettare la distruzione della classe senatoriale. Comincia ad umiliare i senatori confiscando le loro proprietà e costringendo le loro mogli a lavorare come prostitute nel palazzo. La vecchia religione viene eliminata e l'esercito viene costretto a raccogliere papiri sulla costa gallica settentrionale per presentarli come prova che Caligola ha conquistato la Gran Bretagna. Ormai stufi delle sue eccentricità, Longino e Cherea complottano contro di lui.
Il giorno seguente, dopo aver recitato in uno spettacolo egiziano nello stadio, Caligola, sua moglie e sua figlia vengono assaliti da Cherea e dagli altri cospiratori. Una volta uccisi, i loro cadaveri vengono gettati sulle scale dello stadio, e Claudio viene proclamato nuovo imperatore.

Produzione

Lo sceneggiatore Gore Vidal aveva scritto una sceneggiatura per Roberto Rossellini, intenzionato a fare una miniserie televisiva su Caligola, poi mai realizzata. Franco Rossellini, nipote di Roberto, era intenzionato a servirsi della sceneggiatura di Vidal per produrre un film storico a basso costo. Per trovare dei fondi, Vidal si rivolse all'editore di Penthouse Bob Guccione, che accettò di finanziare il film a condizione di inserire più scene erotiche e di nudità per promuovere la sua rivista.
Lo scenografo di Federico Fellini, Danilo Donati, venne chiamato ad occuparsi dei set e dei costumi. Attori di talento come Malcolm McDowell, Helen Mirren, Peter O'Toole e Sir John Gielgud entrarono a far parte del cast. Il ruolo di Drusilla andò inizialmente a Maria Schneider, poi sostituita da Teresa Ann Savoy. Inizialmente la scelta del regista cadde su John Huston e poi su Lina Wertmüller, ma entrambi rifiutarono; rimasto impressionato dal controverso Salon Kitty, Guccione decise allora di rivolgersi a Tinto Brass. La produzione di Caligola si stabilì negli studi della Dear di Roma, gli stessi del kolossal Cleopatra. Le riprese cominciarono nel settembre 1976.
La lavorazione del film si rivelò subito travagliata. Secondo quanto rilasciato da Guccione in un'intervista su Penthouse nel 1980, vi furono dei contrasti tra Vidal e Brass che, irato a causa di alcune dichiarazioni che lo sceneggiatore aveva rilasciato a Time, lo cacciò dal set.
Anche con il cast ci furono dei problemi. La protagonista Maria Schneider, a causa delle numerose scene di nudo e di sesso presenti nel copione, decise di abbandonare il film e venne sostituita da Teresa Ann Savoy, che aveva già lavorato con Brass in Salon Kitty. Mentre lo scenografo Donati era costretto a lavorare frettolosamente (col risultato che gli elaborati bozzetti originali diventarono dei costumi di stampo marcatamente teatrale), Brass intervenne pesantemente sul copione e, per non perdere tempo e denaro, improvvisò nuove sequenze (come la prima scena, con McDowell e la Savoy tra i boschi).
La produzione subì diversi ritardi a causa dei disaccordi tra Brass e Donati scaturiti dal fatto che Brass non utilizzò i set completi di Donati Il film che ne venne fuori risulta molto lontano dalla visione originale di Brass e, paradossalmente, più vicino all'ottica di Vidal che lo aveva rinnegato.
In seguito sia Brass che Vidal intentarono cause contro il film e Guccione, ritardando così l'uscita del film nelle sale. Vidal, che venne pagato 200.000 dollari per la sua sceneggiatura, disse che avrebbe rinunciato al 10% dei profitti del film se in cambio il suo nome fosse stato rimosso dal titolo del film (il titolo originale doveva infatti essere Gore Vidal's Caligula).

Fonte: Wikipedia
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